Archivio mensile:dicembre 2015

Due chiacchiere con Mauro Biglino riguardo il “ruah” sumero ed altro ancora

Facendo un po’ di “pulizia” nel archivio del mio computer ho ritrovato un vecchio file che credevo perduto, in esso avevo salvato una mia vecchia discussione con Biglino sviluppatasi nei commenti ad un suo articolo (Riflessioni sulla traduzione dei testi antichi) poi in seguito cancellata, quella fu la mia unica volta che ho avuto l’opportunità di discutere direttamente con Biglino delle sue teorie.

Con il seguente articolo intendo rimettere online la suddetta discussione, essa tratta in particolare della presunta derivazione dal sumero del termine ebraico ruah e di una stele punica, ritenuta sumera da Biglino, dove il termine comparirebbe.

L’intero file, per chi vuole leggerselo integralmente, può essere scaricato in pdf al seguente link: Discussione tra Francesco Pastore e Mauro Biglino, di seguito comunque riporterò le parti che riguardano il mio personale coinvolgimento.

Lo spunto per l’inizio dei miei interventi sono state alcune risposte date da Biglino, che si firma semplicemente Mauro, all’utente Fabio:

Discussione 1

Mauro: 3) Il critico non sa che le dottrine di Sitchin derivano dagli studi dei “gesuiti” che fino dal 1800 parlavano di Nibiru, oggetti volanti…. Dovrebbe studiare le opere di padre Joseph Epping (1894), di Franz Xaver Kugler (1913, Stekunde und Sterndienst in Babel: Marduk è un oggetto volante che si muove lungo una traiettoria ellittica molto lunga. ecc ecc..), di Johan Shaumberger o di Strassmaier, Speiser, Noah Kramer che da loro hanno attinto ecc… non è un caso che ancora oggi i Gesuiti abbiano il controllo degli studi vaticani sugli ET. IL Vaticano sa molto di più di quanto non sappiano i loro portavoce che operano mossi dalla fede tradizionale.

4) Il ruach che “aleggia sulle acque”, come descritto in Genesi, è chiaramente rappresentato in una stele della collezione Spiro che si trova al National Museum di Cartagine: reperto sumero datato 1950 a.C. Del ruach diceva il più importante esegeta ebreo di tutti i tempi(rashi de Troyes) che “rispondeva al comando di Yahwèh”.
In conclusione, posso solo dire ciò che si sa da sempre: la teologia e la fede fanno tenere gli occhi chiusi.
Peccato!!! ^___^

Considerazioni: la chiusura della discussione che vedremo di seguito tra Biglino e Fabio è incoraggiante

Discussione 2

Fabio: La ringrazio molto per i suoi chiarimenti. Bisognerebbe che le persone pensassero ed agissero senza dogmi religiosi e condizionamenti vari che danno solo una visione appannata della realtà. Un saluto.
Fabio

Mauro: Prego gentilissimo Fabio, il problema nasce dal sistema purtroppo imperante nel mondo dogmatico di commentare o criticare senza conoscere. Sarebbe bene invece analizzare pacatamente e poi parlare… pazienza. Un caro saluto.

Considerazioni: Le parole di Biglino sono sacrosante, come non essere d’accordo? Invogliato anche da queste parole di Mauro intervengo nella discussione, mi presento con il mio nome Francesco

Discussione 3

Francesco: Spett. Mauro Biglino

Se mi consente vorrei chiederle dei chiarimenti.

Lei scrive:

«Il critico non sa che le dottrine di Sitchin derivano dagli studi dei “gesuiti” che fino dal 1800 parlavano di Nibiru, oggetti volanti…. Dovrebbe studiare le opere di padre Joseph Epping (1894), di Franz Xaver Kugler (1913, Stekunde und Sterndienst in Babel: Marduk è un oggetto volante che si muove lungo una traiettoria ellittica molto lunga. ecc ecc..)»

Ho provato a cercare nei testi di Franz Xaver Kugler una frase simile a:

«Marduk è un oggetto volante che si muove lungo una traiettoria ellittica molto lunga»

ma non ho trovato nulla, sa per caso darmi delle coordinate più precise?

Lei scrive inoltre:

«Il ruach che “aleggia sulle acque”, come descritto in Genesi, è chiaramente rappresentato in una stele della collezione Spiro che si trova al National Museum di Cartagine: reperto sumero datato 1950 a.C».

Nei suoi libri ha per caso riportato una foto della suddetta stele? Se no, sa dove è possibile reperirla?

Le faccio queste domande perché il termine sumero RU da lei disegnato mi sembra differente da quello che conosco

Considerazioni: Ero molto incuriosito dalle affermazioni di Biglino e volevo saperne di più.

Discussione 4

Mauro: Buon pomeriggio.
Per i gesuiti, documentazione con vari riferimenti si trova in questo libro: Apocalisse dallo spazio, Scantamburlo L., Lulu Press

L’immagine si trova qui: http://www.archaeometry.org/spiro.htm e la sua lettura si trova in “The genius of the few” di Cristian o’Brien, sumerologo e biblista, Reader del Christ college di Cambridge.

Considerazioni: Biglino aveva citato una “presunta” frase di Kugler presente nella sua opera Stekunde und Sterndienst in Babel, però non sa dove trovarla e per questo mi ha rimandato ad un altro autore e relativo libro.

Afferma inoltre che l’immagine si trova nel sito da lui citato, essa risulta essere la seguente:

Stele Cartagine

Biglino aggiunge inoltre che la sua lettura la troviamo nel libro di Christian O’Brien The genius of the few, qui però Biglino comincia a “giocare” con le parole, mi ha presentato O’Brien come sumerologo, biblista e professore (reader) del Christ college di Cambridge, ma professore di cosa? Di sumerologia o che?

Forse per Biglino Christian O’Brien era “professore” in sumerologia o in scienze bibliche, visto che alcune teorie di O’Brien le ha fatte sue, ma i fatti sono altri, Christian O’Brien ha studiato (read) scienze naturali al Christ’s College dell’università di Cambridge, in seguito dopo aver lavorato per molti anni come geologo in Iran ha iniziato ad interersarsi a molti enigmi della preistoria, basta guardare la 4° di copertina del libro The genius of the few:

O'Brien

Christian O’Brien ha studiato scienze naturali al Christ’s College, Cambridge, ha trascorso molti anni come geologo esploratore in Iran, dove fu coinvolto nella scoperta dello ziggurat Tchoga Zambil. Nel 1970 si ritirò come capo dell’industria petrolifera iraniana e ora dedica il suo tempo facendo ricerca sui tanti enigmi della preistoria. Sua moglie Barbara Joy svolge un ruolo importante in queste ricerche. Lei è anche una poeta con diverse pubblicazioni e riconoscimenti al suo attivo.

Discussione 5

Francesco: Gentile Mauro Biglino

La lettura dell’ebraico Ruah col sumero RU-A di Cristian o’Brien è una chiara forzatura visto che non si può paragonare la lettera ebraica hèt (ch) con il pittogramma sumero A, inoltre il termine sumero RU che O’Brien disegna:

Rua

è diverso da quello sumero, si veda la linea 12 del seguente link:

http://www.enenuru.net/html/signlist.htm

RU

Non ho trovato riscontro su quanto lei dice:

«…è chiaramente rappresentato in una stele della collezione Spiro che si trova al National Museum di Cartagine: reperto sumero datato 1950 a.C»

Dové che Lei ha tratto queste informazioni?

Riguardo i gesuiti ed in particolare di Kugler ho contattato Luca Scantamburlo chiedendo spiegazioni, egli mi ha riferito che si è rifatto ad una citazione di Sitchin. Qui non posso che ripetermi, non ce traccia nelle opere di Kugler di quanto affermato da Sitchin & Co.

Oggi mi sono arrivati i suoi due libri:
Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia;
Il Dio alieno della Bibbia.

Per adesso gli ho dato un occhiata veloce, leggerò poi il tutto con calma.
Mi ha attirato in particolare l’immagine a p. 198 del suo libro “Il libro che cambierà…”

Razzo Biglino

perché l’ha riportata nel suo libro? Essa è un evidente bufala, non pensa di perdere credibilità riportando tali pseudo prove?

Considerazioni: allora rispetto ad oggi non sapevo ancora che il pittogramma tradotto RU da O’Brien era in realtà ŠAGAN, pensavo addirittura che se lo fosse inventato, ma come ho poi spiegato nel mio articolo:

Mauro Biglino – Il termine ebraico ruah deriva dalla lingua sumera?

ho scoperto che in passato quel pittogramma era erroneamente traslitterato RU5 o UL, non certamente RU, in seguito si è visto che la traslitterazione giusta era ŠAGAN, riporto di seguito quali sono i pittogrammi che corrispondono a RU5/UL e RU:

Immagine 1

Riguardo la presunta affermazione di Kugler fatta in Sternkunde und Sterndienst in Babel riportata da Biglino:

«Marduk è un oggetto volante che si muove lungo una traiettoria ellittica molto lunga»

in realtà è un affermazione fatasiosa fatta da Sitchin e attribuita a Kugler:

«Da tutti questi accenni Franz Kugler (Sternkunde und Sterndienst in Babylon) arguì che Marduk era un corpo celeste in rapido movimento, che ruotava secondo un’orbita ellittica, proprio come una cometa.» – Il Pianeta degli Dei

Peccato che Kugler nelle sue opere identificò Marduk col pianeta Giove ed alcune volte con Mercurio i quali di certo non hanno un orbita ellittica, ogni lettore può costatare personalmente quanto dico visto che l’opera di Kugler è consultabile sul web:

http://archive.org/search.php?query=Sternkunde%20und%20Sterndienst

riporto di seguito, a titolo di esempio, alcune citazioni di Kugler riguardo Marduk.

Sternkunde und Sterndienst in Babel assyriologische, astronomische und astral-mythologische Untersuchungen, Volume 2, pt. 2.2 https://archive.org/details/p22sternkundeunds02kugl

«Noch ist dieses Schauspiel nicht vorüber, da erhebt sich am östlichen Horizont in vollem Glänze Jupiter, der Mardukstern (einfachhin), das himmlische Symbol der Macht des Königs von Akkad.» – p. 169 (369)

Traduzione: Questo dramma non è finito ancora, che si erge sull’orizzonte orientale nella lucentezza piena di Giove, stella di Marduk (semplicemente), il simbolo del potere del re celeste di Akkad.

«Dahin gehört vor allem das Erscheinen oder die Unsichtbarkeit des Jupiter und der Venus, der Planeten des Gottes Marduk und der Göttin Sarpanitu.» – p. 176 (376)

Traduzione: Appartiene qui soprattutto l’aspetto o l’invisibilità di Giove e Venere, il pianeta del dio Marduk e della dea Sarpanitu

«Mardukplaneten Jupiter, des Sterns von Akkad» – p. 179 (379)

Traduzione: pianeta Marduk Giove, la stella di Akkad

Come da me scritto contattai Luca Scantamburlo per sapere se lui fosse a conoscenza di quella ormai pseudo citazione di Kugler, egli mi disse che si era rifatto semplicemente a Sitchin e che pur avendo reperito l’opera di Kugler non poté costatare la veridicità della citazione, questo per la sua scarsa conoscenza della lingua tedesca.

Il fatto è che Kugler non fece mai quell’affermazione, certo si può non essere d’accordo come presumo Biglino, ma l’opera di Kugler è alla portata di tutti e visto che non posso trovare un’affermazione che non esiste mi aspetto che qualcuno mi mostri dov’è.

Discussione 6

Mauro: Buon giorno. La ricerca è fatta di tentativi e quindi di possibili errori. L’importante è NON AFFERMARE DI POSSEDERE LA VERITA’ ma essere consapevoli, come io sono, di formulare ipotesi ci cammino. Le pubblicazioni servono a confrontare le idee. Dato che che sulle lingue antiche si sa pochissimo e del cuneiforme non si sa neppure come fosse vocalizzato (non a caso i sumerologi usano le regole utilizzate per le lingue semitiche!!!) io concordo con C. O’ Brien: non è una forzatura e l’immagine è quanto mai rappresentativa di ciò che è scritto in Genesi e nelle tavolette che ne parlano.
L’illustrazione da lei citata è riportata in varie pubblicazione e da molti ritenuta vera: in ogni caso nel libro non la accredito, la pubblico citando una delle fonti.
Le teologia è stracolma di errori e fantasie continuamente riviste, contestate, variate e corrette nei secoli e nei cui confronti eventuali piccole sviste mie sono davvero nulla. Con la differenza che la teologia promette paradisi e minaccia inferni: io propongo ipotesi che spi sono sottoposte a verifica e a possibili variazioni quando mi si documenta con certezza che sono errate, fino a quel momento rimangono tali.
Per quanto riguarda le conoscenze dei Gesuiti può prendere contato con padre Funes della Specola vaticana e leggere ciò che dice nelle sue interviste, compresa quella rilasciata all’osservatore romano.

Mauro: Rieccomi Sig Francesco. Sto scrivendo il terzo libro ed ho ritenuto di tenere conto di una sua osservazione che ho inserito nel capitolo sul Kevod/Ruach unitamente allo studio mandatomi da un sumerologo sul significato e sulla identificazione dei termini in questione. La sua riflessione mi è stata utile per approfondire ulteriormente un concetto che ritengo di fondamentale importanza. Grazie ^___^ Un cordiale saluto

Discussione 7

Francesco: Gentile Mauro Biglino

Mi fa piacere che Lei trovi di una certa utilità quanto io scrivo.

Mi auguro per Lei che il sumerologo interpellato sia un docente in materie e non uno di quelli che si spacciano per tali, personalmente conosco un po la materie ma non mi sognerei mai di presentarmi come sumerologo.

Molta gente non ha difficoltà a fidarsi più di un appassionato anziché di un docente, mi chiedo però quanta gente sarebbe disposta a farsi operare ad esempio al cuore da un appassionato in materia medica anziché da un vero cardiochirurgo. Quando ce in ballo la salute le persone non si fanno scrupoli a mettere da parte anche il minimo dubbio.

Potremmo parlare delle rare eccezioni del caso, ma basta andare in qualsiasi libreria e vedere pubblicitari, ingegneri edili, economisti, medici ed altro ancora, scrivere di egittologia, assiriologia, fisica planetaria, ecc., costatando che le eccezioni sono diventate la regola.
Su quanto detto da O’Brien e da Lei su RU-A e la relativa immagine volevo fare alcune precisazioni.

Il pittogramma RU presentato da O’Brien, per quello che ho potuto costatare, non corrisponde a nessun simbolo sumerico, in precedenza ho postato un link dove è possibile vedere l’evolversi nei secoli del vero pittogramma sumero RU, chiunque può costatare che il pittogramma la “pancia” non ce l’ha mai avuta!

O’Brien afferma che i simboli RU-A sarebbero apparsi su una “tavoletta d’argilla” con orientamento verticale e non orizzontale come mostrati nell’immagine che riporta. Leggendo il libro di O’Brien non si capisce se egli si riferisca ad un reperto reale o ad un ipotetica ricostruzione.

Lei afferma a dispetto di O’Brien che l’immagine RU-A è presente su una stele della collezione Spiro, che è identificato come reperto sumero dato 1950 a.C.

L’immagine della collezione Spiro a cui Lei si riferisce credo sia questa: http://www.archaeometry.org/images/jhs18.jpg

Stele Cartagine

Su quest’immagine se proprio vogliamo vederci dei pittogrammi, al massimo sarebbe presente solo RU, il pittogramma A risulta essere un motivo ornamentale, comunque non hanno niente di sumero.

Riguardo la datazione ho consultato in via privata Léo Dubal pronipote di Jean H. Spiro nonché autore del libro “L’énigme des stèles de la Carthage africaine – Tanit plurielle”, Dubal ha detto che il reperto si può datare tra il 463 a.C. e il 146 a.C., inoltre Jean H. Spiro intitolò il suddetto reperto “Apron of Tanit” il quale rappresenta la mezzaluna che accoglie il sole.

Tanit era la principale divinità di Cartagine essa era associata alla luna, il simbolo del suddetto reperto compariva spesso insieme all’effige di Tanit come ad esempio in questo caso:

Tanit

Riguardo l’immagine del “razzo egiziano” Lei afferma che:

“è riportata in varie pubblicazione e da molti ritenuta vera: in ogni caso nel libro non la accredito, la pubblico citando una delle fonti”.

Mi chiedo, quei “molti” che hanno ritenuto vera l’immagine in base a quali elementi l’hanno fatto, l’unico elemento è una foto e il racconto di un uomo, veramente poca cosa, Lei afferma di non accreditarla ma di aver citato solo la fonte, se mi permette la sua fonte è fra quelle meno credibili, comunque le segnalo un link dove può costatare che il “razzo egiziano” è una palese bufala: http://archeologia.eclisseforum.it/20

Considerazioni: il sito eclisseforum.it non più online, chi vuole può trovare le informazioni sul “razzo egiziano” nel seguente mio articolo: https://guardopensoedico.wordpress.com/2014/07/31/antico-egitto-le-barche-degli-dei-e-la-bufala-del-razzo/

Discussione 8

Mauro: La ringrazio per le ulteriori indicazioni. Per le questioni filologiche il Prof. Giovanni Garbini, ordinario di filologia semitica alla Sapienza di Roma, membro dell’Accademia dei lincei, scrive nei suoi libri che per le lingue antiche “neppure l’accordo di tutti gli studiosi sul significato di un termine è garanzia di certezza”. Potremmo dunque discutere all’infinito. Quando si parla di Bibbia quindi il vero problema lo dovrebbero vivere coloro che da quel libro si ILLUDONO di ricavare le verità assolute. Noi andiamo avanti umilmente tra tentativi ed errori, cercando costruire un mosaico i cui tasselli stanno delineando un disegno chiaramente diverso da quello che fino ad ora è stato elaborato Singoli elementi dovranno e potranno essere necessariamente perfezionati ma la sostanza che emerge sembra proprio non cambiare. Analizzerò con calma le sue indicazioni e, se le riterrò pertinenti e fondate, ne farò tesoro per eventuali revisioni del mio lavoro: non possedendo la verità della Chiesa e non avendo dogmi da difendere ad ogni costo cerco di tenere conto di tutti i suggerimenti che ricevo. Buon giorno

Considerazioni: Biglino sembra trincerarsi dietro le parole di Garbini per poter dire quello che gli pare, tanto come dice il suddetto studioso anche se tutti sono d’accordo su un punto non è detto che questo sia esatto.

Penso che la citazione di Garbini andrebbe articolata meglio, in questo caso ci può venire in aiuto il grande filosofo Karl Popper che disse:

«Una preposizione universale può essere falsificata da un solo caso contrario, mentre nessun numero di casi non contrari, per quanto elevato, può verificarla»

Per farla breve, se si è mostrato che il “razzo egiziano” è un falso, il parere di tutti quelli che “pensano” che esso sia vero, per quanti numerosi essi siano, non lo rendono tale.

Discussione 9

Francesco: Scusi ma cosa centra quello che dice Garbini con quanto ho detto?

Io ho solo segnalato delle “false/errate” informazioni che Lei ha riportato qui e nei suoi libri:

1) Il pittogramma RU di O’BRIEN non esiste, si dimostri il contrario se si ritiene che non è vero;

2) Le informazioni sul reperto cartaginesi sono false/sbagliate, tra l’altro non mi ha ancora detto da dove le ha prese;

3) Il “razzo egiziano” è un falso.

Quindi nessun discorso serio su un termine sul quale vari studiosi possono avere diversi punti di vista.

Considerazioni: al punto 1) sono in errore, come ho già spiegato precedentemente pensavo che il pittogramma che O’Brien traduceva con RU fosse una sua invenzione, invece il pittogramma esiste ma si traduce ŠAGAN

Discussione 10

Mauro: Le fonti sono ampiamente citate ma lei è libero di metterle in dubbio: non è un problema mio.

Mi dispiace che lei non capisca il riferimento al Prof. Garbini, ma non posso farci nulla: non sono in grado di essere più chiaro di così.
Viva tranquillamente la sua fede nelle dottrine dei teologi che sono “vere e corrette” (verifichi le fonti però, non si sa mai… potrebbe avere sorprese molto spiacevoli).
In ogni caso le riconfermo che se riterrò le sue osservazioni pertinenti ne terrò conto: io non ho dogmi da difendere ma solo dubbi da verificare.
^____^ Stia bene ^___^

Considerazioni: Le fonti sono ampiamente citate? Le posso liberamente metterle in dubbio e non è un suo problema?

Biglino forse non sa che quando si cita una fonte, questa deve essere affidabile ed accertabile?

Ma dove sono andate a finire le belle parole di Biglino?

«il problema nasce dal sistema purtroppo imperante nel mondo dogmatico di commentare o criticare senza conoscere. Sarebbe bene invece analizzare pacatamente e poi parlare»

Io ho commentato e criticato in coscienza e conoscenza e Biglino che fa? Invece di analizzare e poi parlare mi dice che la mia critica alle sue fonti, che sono poi le basi delle sue teorie, non è un suo problema!

Inoltre non conoscendomi mi ha etichettato come “credente” in teologi propinatori di verità, evidentemente aveva bisogno di inquadrarmi in una certa categoria per poi gentilmente liquidarmi.

Discussione 11

Francesco: Io ho capito molto bene il riferimento del prof. Garbini ma come ho detto non centra nulla con quanto io ho scritto.

Vedo comunque che preferisce non rispondermi invitandomi a continuare per la mia strada, pazienza, la lascio ai suoi alieni ed ai suoi fans, da loro avrà domande meno moleste a cui rispondere.

Considerato che in questi giorni leggendo i suoi libri ho trovato altro su cui discutere mi riservo di scrivere altrove le mie personali riflessioni.

Considerazioni: dopo l’uscita del libro che Biglino mi aveva preannunciato Non c’è creazione nella Bibbia, nel quale mi aspettavo che rispondesse almeno in parte alle mie considerazioni, scrissi di nuovo sul suo sito.

Biglino

Francesco: Caro Sig. Biglino

speravo che nel suo nuovo libro “Non c’è creazione nella Bibbia” fornisse informazioni più precise riguardo al reperto cartaginese della collezione Spiro, di nuovo purtroppo trovo solo che la segnalazione gli è stata fatta dal suo amico Stefano Sepulcri.

Rimangono quindi disattese tutte le domande fatte in questa sede:

Chi ha identificato tale reperto quale sumero?

Chi lo ha datato nel 1950 a.C. o quanto meno dove troviamo tale informazione?

Il Sig. Stefano Sepulcri ha visto il reperto al National Museum di Cartagine o lo ha letto da qualche parte? A me risulta che fa parte di una collezione privata è si trova in Francia

La ringrazio per l’attenzione

Considerazioni: Purtroppo il mio commento non solo non superò la moderazione di Biglino ma in seguito tutti i commenti all’articolo sono stati eliminati!

Fortunatamente avevo salvato la discussione ma era andata persa nelle migliaia di files del mio computer, in questi giorni in modo del tutto fortuito l’ho ritrovata, ho pensato di raccoglierla in un articolo per poter rispondere a quelle persone che mi hanno chiesto perché non avessi affrontato certe tematiche direttamente con Biglino, l’articolo dimostra che un tentativo l’ho fatto ma da quanto si evince dalla discussione per Biglino “non è un problema suo”.